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Biodiversity Day

Immagine del redattore: Carla La PlacaCarla La Placa

Nel mese di Dicembre 2015 La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno

approvato la legge n 194 "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità' di

interesse agricolo e alimentare"(GU n.288 del 11-12-2015) Questo documento legislativo è di fondamentale importanza per tutti gli agricoltori che come me si occupano della salvaguardia della biodiversità.

Lo stato finalmente promulga una legge che valorizza il ruolo degli agricoltori custodi ed istituisce un " Anagrafe nazionale della biodiversità' "e una "Rete nazionale della biodiversità' " per favorire la conservazione del germoplasma Italiano ed istituisce la giornata Nazionale della biodiversità stabilendo la data del 20 maggio come giornata da dedicare ad iniziative atte a promuovere incontri e seminari riguardanti la biodiversità nel nostro Paese.

In Sicilia nel mese di Febbraio nasce Simenza - cumpagnia siciliana sementi contadine - che ha come obiettivo l’attuazione di un sistema regionale di tutela e valorizzazione della biodiversità siciliana.

Il 20 maggio 2016 in occasione della prima giornata delle biodiversità La Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia ha organizzato una giornata dedicata alla visita dei campi catalogo delle varietà di grani antichi e legumi siciliani.

La Stazione di Granicoltura si occupa di conservare il germoplasma di oltre 50 differenti varietà di grani antichi siciliani e 250 accezioni, presso la stazione sono conservate anche alcune varietà di legumi siciliani, Molti altri semi di leguminose sono invece custodite presso la facoltà di agraria di Catania.

La realtà della Stazione di Granicoltura è di fondamentale importanza per tuMaiorca tti quegli agricoltori che come me hanno scelto di coltivare nella propria azienda agricola semi di varietà autoctone siciliane. Infatti è grazie a questo ente che a San Giovannello oggi ho la possibilità di coltivare i grani Timilia e Maiorca ed i Legumi lenticchia nera delle colline ennesi, cicerchia di Aidone, fava larga di Leonforte.

La giornata del 20 maggio a Caltagirone si è svolta presso il bosco di santo Pietro, dove La Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia ha sede, registrando oltre 350 presenze che testimoniano la volontà di rivalutare l'agricoltura siciliana.

Il Dr. Gianfranco Venora, direttore dell'istituto e Nello Blanciforti, che da anni si occupa del germoplasma conservato a Caltagirone, dopo aver fatto gli onori di casa hanno accompagnato gli ospiti in campo spiegando e raccontano le diverse varietà di grani. Passeggiare tra i campi catalogo è come passeggiare in un museo a cielo a aperto. A poca distanza tra loro è possibile visionare parcelle di grani e legumi differenti. E' meraviglioso poter notare le differenze genetiche di ogni varietà, così a pochi passi è possibile vedere : spighe di grani teneri e di grani duri , spighe dal culmo basso o alto ; spighe già mature e spighe in fase di maturazione che nel cambiare colore dal verde verso il giallo assumono sfumature di celeste; Spighe dalle ariste nere e spighe dalle ariste bianche. E' stato interessante anche poter visionare le parcelle di legumi, c'erano ceci tipici di varie zone del territorio siciliano, ogni varietà si differenziava per portamento ed altezza della pianta ma anche dal colore dei fiori: rosa intenso per il cece nero di resuttano o rosso di cianciana; bianco per le varietà Sultano, Bronte e Maletto. Affascinante anche poter visionare in pochi metri di terra varietà differenti di Cicerchie e di Lenticchie. Al termine della visita è stato bello festeggiare tutti insieme all'interno del cortile della struttura che ospita la sede dell'istituto di granicoltura. Molti produttori e trasformatori della filiera "grani antichi" hanno allestito stend per promuovere e far degustare le prelibatezze a km zero realizzate con farine di grani autoctoni. La Sicilia ha un ruolo di fondamentale importanza poicchè con la sua biodiversità conserva il 50% del patrimonio genetico animale e vegetale italiano e l'Italia a sua volta conserva il 50% del patrimonio genetico europeo.

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